L'UTILIZZO DEL MANDALA NEL LAVORO PEDAGOGICO CLINICO con l'ausilio delle tecniche IPNOTICHE.
"L'occhio non avrebbe mai percepito il sole se non avesse dapprima assunto la forma del sole; parimenti l'anima non può scorgere la bellezza se non diviene bella essa stessa, e ogni uomo deve rendere bello e divino se stesso per ottenere visioni di bellezza e divinità". Plotino.
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La parola MANDALA è un termine sanscrito che significa centro o cerchio.
È un'immagine simbolica che risiede nella profondità della psiche umana e che emerge spontaneamente assumendo forme molto differenti.
Sin dall'antichità viene visto come modello della corrispondenza tra macrocosmo del mondo è il microcosmo dell'uomo.
Il mandala rappresenta per Jung la totalità di anima coscienza e inconscio.
Attraverso la produzione di una propria impronta, si afferma il proprio sé e si comunica al mondo e agli altri "io ci sono, io ho qualcosa da esprimere".
Al termine della colorazione del mandala si esprimono sensazioni, emozioni, vissuti, con un'integrazione cognitiva.
Colorare il Mandala favorisce una situazione di rilassamento fisico e mentale di concentrazione e tranquillità, anche in soggetti iperattivi aggressivi o con difficoltà di apprendimento.
ll mandala proprio per la sua semplicità e il suo significato simbolico, rappresenta uno "strumento" un mezzo artistico, utilizzabile nel lavoro PEDAGOGICO CLINICO, rivolto sia ai bambini che agli adulti.
Si può definire come un metodo creativo, semplice e piacevole in aiuto alla persona, per far scoprire dentro di sé la concentrazione, la tranquillità, stimolare la disponibilità all'ascolto e all'apprendimento, rinnovare le proprie energie migliorare la propria autostima, creando uno spazio di ascolto reciproco e di relazioni significative.
Al termine del lavoro si chiede alla persona di dare un titolo, di condividere ciò che si percepisce, ciò che si sente nel fare l'esperienza.
Si fa apparire sotto forma di visualizzazione, per concludere, sotto forma IPNOTICA come comunicazione interpersonale, e ancoraggio, un elemento magico che emerge dall'elaborato.
Si chiede alla persona di dialogare con l'elemento magico, ascoltare la risposta che deve essere necessariamente positiva, trovando quindi dentro di se le risorse risolutive alla rielaborazione del problema che in quel momento la persona sta vivendo.
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Dott.ssa Serena Delogu
Pedagogista Clinico / Counselor Hypnotherapist
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