PSICOLOGIA POSITIVA E SPIRITUALITÀ

L'incontro di due realtà apparentemente distanti

Alla fine degli anni 90 si è sviluppata una branca della psicologia la "Psicologia Positiva"


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 Dott.ssa Serena Delogu 

Pedagogista Clinico / Counselor Hypnotherapist
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Lo scopo della psicologia positiva è quello di catalizzare un cambiamento nella psicologia in modo che, accanto allo studio di "come riparare al peggio nella vita", ci sia spazio anche per "tutto ciò che rende la vita meritevole di essere vissuta".
Essa studia il modo di promuovere il benessere e la felicità non solo in presenza di patologia, ma anche con persone che provano qualche forma di disagio o che, semplicemente, vogliono migliorare la qualità della propria vita.
In alcune situazioni si può provare disagio senza necessariamente avere una patologia, e viceversa si può avere una patologia senza provare del disagio. 

Martin Seligam, uno dei fondatori e dei massimi esponenti a livello internazionale di psicologia positiva, parlando di promozione delle potenzialità umane, riconobbe per primo che anche nell'approfondimento della spiritualità nella filosofia Buddista della Soka Gakkai, vigevano gli stessi principi della psicologia positiva, attuabili attraverso la trasformazione del modo di relazionarsi alla vita, basata sul raggiungimento sia del benessere individuale sia di quello altrui. 

Ciò che accomuna il buddismo e la psicologia positiva, è che tra gli elementi comuni ci sia al centro la persona, entrambi promuovono il benessere l'empowerment del singolo e della comunità.

I termini comuni ad entrambi sono: gratitudine, speranza, fiducia, ottimismo.
Inoltre riconoscono che la felicità di un individuo, non può prescindere dall'avere uno scopo di vita o un senso di missione e dal sentirsi collegato agli altri.

Lo scopo ultimo sia della psicologia positiva che del buddismo, è la felicità di ogni singola persona e della comunità, che può essere attuata attraverso una rivoluzione interiore. 
La psicologia lo fa unicamente con la ragione e l'azione, il buddismo vi accede attraverso la fede la spiritualità e il risveglio alla vera entità della vita.
La crescita personale e la creazione di valore si intersecano per stimolare l'individuo alla massima espressione di se stesso. 

L'approfondimento della spiritualità della pratica buddista, la fede, la recitazione di un mantra, per chi si approccia a questa ricerca, provoca uno stato vitale elevato, fa emergere il coraggio e l'ottimismo. 

Tutto ciò può rendere la terapia più efficace, e in alcuni casi ridurre in modo significativo la terapia. 

In alcuni casi è comunque indispensabile l'intervento del professionista, sia che chi si tratti di un disagio di qualunque natura, sia di una patologia, che possa offrire uno strumento per poter agire su se stessi.


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