I supporti mentali allenanti per gli atleti di kung-fu e non
“Imagery ed Ipnosi”
Tecniche specifiche raccontate dal M° Matteo D’Amato
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Maestro Matteo D’Amato
Tecnico federale 6 duan di Kung-Fu Wushu - Arti Marziali
Cinesi
Oggi il Maestro/tecnico di kung-fu o di qualsiasi altro
sport è chiamato ad assolvere molti e diversi compiti, tecnici e non, quindi è
indispensabile possedere conoscenze e competenze che lo mettano in grado di
poter prendere decisioni e realizzare azioni valide, inerenti al tipo di gara
che il proprio atleta (o la propria squadra) deve affrontare. Infatti il Maestro/tecnico deve possedere una
metodologia d’insegnamento della tecnica, oltre alle competenze didattiche
generali. Saper realizzare, quindi, una giusta programmazione didattica,
finalizzata all’insegnamento della tecnica specifica, è in dispensabile per
raggiungere gli obiettivi prefissati ad
inizio stagione agonistica. Oggigiorno un Maestro /tecnico deve avere la
capacità di saper motivare, comunicare, osservare, valutare e programmare;
difatti Maestri/tecnici ed atleti sono concordi nel riconoscere che gran parte
del successo nello sport, è dovuto a fattori psichici, tant’è vero che più è
alto il livello di capacità/abilità richiesto, maggiori sono gli aspetti
mentali che le varie discipline (taoulu- sanda,taiji, altri sport ) richiedono.
Nelle scienze motorie e nello specifico in psicologia dello
sport sono state individuate le abilità di base e le tecniche mentali da tenere
sempre in considerazione nei programmi di preparazione, formulazione degli
obiettivi (goal setting), modulazione dell’attivazione, controllo dei processi
attentivi, gestione dello stress e delle emozioni, controllo delle attività
immaginative, controllo dei pensieri (esterni ed interni all’individuo). Oggi
voglio accennare a due tecniche mentali, con cui gli atleti, specialmente
quelli di buon e alto livello, cercano di migliorare la propria prestazione e
delle quali ho avuto modo, in prima persona di sperimentare.
La prima tecnica mentale è la cosidetta “Imagery”, vi sono
in merito numerosi testi scientifici scritti da psicologi famosi (Weiberg, Gloud,
Martens, Robazza, ecc.), ma mentre oggi è una tecnica ampiamente descritta, trentacinque
anni fa, quando il mio Maestro cominciò a rappresentarcela e a farcela usare,
era una novità, anche e soprattutto perché l’applicavamo al kung-fu wushu, che
non era certo uno sport conosciutissimo. Personalmente la usavo ogni sera dopo
l’allenamento e consisteva nel rilassarsi e ripassare mentalmente tutti gli
esercizi fatti nelle ore di allenamento e ciò mi permetteva di riuscire a
ricordare al meglio tutti i particolari tecnici, riuscii a diventare padrone di
quella tecnica che anche in gara, pochi minuti prima ero in grado di
visualizzare ciò che dovevo fare e negli anni l’ho fatta praticare a molti miei
atleti, divenuti poi campioni Italiani ed Internazionali.
La seconda tecnica mentale alla quale mi sono sottoposto
(non per gareggiare) è stata quella dell’ipnosi, e devo constatare che mi ha
molto soddisfatto tanto che, insieme al dott. Vincenzo D’Amato (psicologo e counselor
hypnotherapist) abbiamo deciso di praticarla su un atleta che aveva problemi di
concentrazione in gara ed in poche sedute, egli è arrivato ad eliminare dall’atleta
le proprie insicurezze, permettendo allo
stesso di conseguire medaglie importanti nelle gare successive alle
sedute d’ipnosi. Quindi per concludere un buon tecnico, di qualsiasi sport,
deve sfruttare tutte quelle risorse che la scienza mette a disposizione per
riuscire a far raggiungere ai propri atleti i traguardi sportivi più
prestigiosi.
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