Cenni di alimentazione sportiva e bioenergetica
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Maestro Matteo D’Amato
Tecnico federale 6 duan di Kung-Fu Wushu - Arti Marziali
Cinesi
Gli organismi viventi necessitano di un continuo apporto energetico
che deve essere fornito dagli alimenti e convertito, tramite diverse vie
metaboliche, in una forma chimica agevolmente utilizzabile. Nell'uomo, e nella
maggior parte degli esseri viventi, la molecola comune alle varie tipologie
d’utilizzo dell'energia è l'ATP che, pur non possedendone una gran quantità per
ogni suo legame fosforico, è in grado di liberarla sotto una forma facilmente
impiegabile nei vari processi biochimici. Nella produzione d’energia avremo
quindi un diverso impiego in base alla durata (capacità) ed all’intensità
(potenza) del gesto atletico richiesto. E' basato sull'utilizzo dei fosfageni
muscolari: fosfocreatina (PC) e ATP. La
PC è idrolizzata liberando energia che è utilizzata per la risintesi dell'ATP
consumato durante la contrazione muscolare. I fosfageni forniscono rapidamente
energia, ma causa la loro bassa concentrazione muscolare (4-6 mmol/kg ATP e
15-17 mmol/kg PC), si esauriscono
altrettanto velocemente in pochi secondi. E' l'idrolisi parziale del glucosio,
che, in assenza d’O2, si arresta ad acido
lattico: quando l'utilizzo di tale sistema è protratto abbastanza a lungo,
l'acido lattico tende ad accumularsi e può causare fatica muscolare. Oltre a
quest’aspetto potenzialmente negativo, la glicolisi anaerobica è una via metabolica
a basso rendimento: infatti sono prodotte solo tre moli d’ATP per mole di glicogeno consumato. L'utilizzo è massimo
per i primi 90 secondi e continua ad
essere, insieme al meccanismo aerobico, importante fonte d’energia per
esercizi continui e massimali sino a circa 3-4 minuti. Si basa sull'utilizzo
dei substrati alimentari (carboidrati, lipidi e proteine) metabolizzati in
presenza d’ossigeno; è un sistema a relativa bassa potenza, ma a grandissima
capacità e ottimo rendimento: vengono, infatti, prodotte ben 39 moli d’ATP
per mole di glicogeno consumato. Il tempo con cui il sistema arriva alla
massima potenza (VO2 max) è di circa 2-3 minuti: carichi di lavoro intorno al 70%
di tale intensità possono essere sostenuti anche per diverse ore. In base al
tipo di sistema energetico prevalentemente utilizzato durante l’attività
sportiva si può proporre una classificazione per tipo di sport: -di potenza; -
prevalentemente anaerobici; -sport anaerobici e aerobici massivi;
-prevalentemente aerobici; -sport anaerobici e aerobici alternati; -sport di
destrezza; -sport combinati.
Utilizzo dei
substrati energetici alimentari
La risposta metabolica all'esercizio fisico è indispensabile
per la contrazione muscolare. L'organismo umano è dotato di un sofisticato e
complesso sistema neuro-ormonale atto a garantire la disponibilità di idonei
substrati energetici per il lavoro muscolare e in particolare si avvale di un
sistema energetico capace di produrre energia rapidamente per sforzi fisici
intensi (per le cosiddette reazioni “fuggi o combatti”) e di sostenere lo
svolgimento di attività prolungate nel tempo (che richiedono resistenza). Queste
differenti esigenze (velocità e resistenza), nel corso dell’evoluzione, hanno
determinato lo sviluppo di diverse tipologie di fibre muscolari: fibre
muscolari di tipo I (fibre rosse o lente) che hanno un'alta capacità ossidativa
e vengono utilizzate per lavori prolungati, e fibre di tipo II (fibre bianche o
rapide). che hanno un'alta capacità glicolitica e vengono reclutate per azioni
rapide o lavori isometrici. Entrambi i tipi di fibra, per soddisfare le proprie
esigenze energetiche legate alla contrazione, utilizzano i carboidrati
(glucosio plasmatico e glicogeno muscolare), le proteine e i lipidi (acidi
grassi del tessuto adiposo e trigliceridi
muscolari). Attraverso tre sistemi e vie metaboliche diverse, questi
principi nutritivi forniscono al muscolo
un unico tipo di “benzina” l'adenosina trifosfato (ATP):
a) Lo shuttle della fosfocreatina (PCr): che prevede come
donatore di ATP la creatina muscolare e che rappresenta il maggior donatore di
ATP durante i primi secondi di uno sforzo fisico intenso (ad esempio, serve ad
assicurare l'energia per i primi 40-50 metri di una corsa di 100 metri in
atleta elite);
b)La glicolisi anaerobica (cioè la via metabolica più veloce
del glucosio): fornisce energia all'inizio dell'esercizio fisico intenso, soprattutto
quando l'elevata concentrazione
plasmatica di catecolamine promuove la glicogenolisi. E’ la via metabolica per
la rapida contrazione delle fibre muscolari, che permette di preservare la disponibilità
di ATP per i primi 60-90 secondi di attività. In presenza di ossigeno,
indispensabile per protrarre più a lungo la contrazione muscolare, questa via acquisisce
ritmi più lenti e riveste un ruolo di minor importanza per la formazione di
ATP.
c)La fosforilazione ossidativa: terza e molto efficiente via
metabolica dei carboidrati, grassi e proteine. All'inizio il glicogeno
intracellulare (forma di deposito muscolare del glucosio) e gli acidi grassi
liberi (FFA) costituiscono il primo substrato che confluisce nella via
ossidativa. Tuttavia, se l'esercizio fisico è prolungato anche l'ossidazione
del glucosio circolante si rivela un'importante fonte di ATP. Il contributo
degli aminoacidi e catena ramificata, o delle proteine in generale, alla
produzione di ATP durante l'attività fisica è minimo (meno del 2%); tuttavia,
se le scorte di glicogeno risultano severamente ridotte, tale percentuale può
aumentare fino al 10% circa. Le reazioni ossidative di questa via, avvengono
all'interno dei mitocondri.
La prossima settimana, il M° Matteo D’Amato continuerà
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